Compendio on line sulla calcolosi urinaria
La calcolosi urinaria
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Quali esami effettuare nella colica renale

Quando siamo affetti da calcolosi renale/urinaria sia essa sporadica che recidivante oppure se siamo stati colpiti da una colica renale sarà necessario effettuare tutta una serie di esami volti a dimostrare la presenza di un calcolo.

Sta di fatto che se siamo di fronte ad un primo episodio di calcolosi renale compito dello specialista sarà quello di eseguire alcuni esami detti di PRIMO LIVELLO che comprendono esami bioumorali e strumentali:


Esame delle urine  con valutazione del sedimento urinario

L'esame delle urine ci offre un primo importante riferimento diagnostico: ci consente di studiare il Ph , cioè il grado di acidità.
PH
Ser le urine sono acide PH < 6 c'è buona probabilità che i calcoli siano di acido urico. (Utilizzare citrati Bromelit e Litores)
Un ph neutro , leggermente acido , favorisce la calcolosi di ossalato di calcio e di carbonato di calcio. (Utilizzare Bromelit e Litores)
Un pH alcalino , favorisce i calcoli di struvite , cioè calcoli da infezione. (Utilizzare Mirtiman e Coliman)
L'aspetto delle urine
Se queste sono ematiche  o c'è microematuria , in assenza di colica dovremo pensare ad un calcolo.
Se queste sono torbide , dovremo pensare ad una infezione (presenza di pus) (infezione associata a calcolo).
Lo studio del sedimento può identificare una cristalluria (presenza di cristalli di acido urico, di ossalato di calcio...) oppure la presenza di urati amorfi ( a ph acido) e fosfati amorfi.(a ph basico)


Urinocoltura


Esami di laboratorio

Creatinina Uricemia , Elettroliti (Na,K, Cl),Calcemia , fosforemia, assetto lipidico, Glicemia

Ecografia renale e vescicale

L’ecografia renale e vescicale consente di accertare la presenza di calcoli (aspetto iperecogeno con cono d’ombra), sia radiopachi che radiotrasparenti, della grandezza >0.3 cm.
Il limite di tale metodica è rappresentato dall’impossibilità di esplorare l’uretere ad eccezione del tratto sottogiuntale e iuxtavescicale . Con l’ecografia è altresì possibile valutare la presenza di una dilatazione delle cavità uretero-pielo-caliceali in caso di ostruzione. Date le caratteristIché poco invasive di tale metodica, l’ecografia si può eseguire anche in Corso di colica, per una precoce diagnosi di apparato o per escludere una  sofferenza renale importante.

Radiografia (Rx) Diretta dell'addome

La radiografia diretta dell’addome con proiezioni antero-posteriori (AP) , laterali (L-L) ed oblique (O) consente di dimostrare, esclusa la litiasi uratica, la presenza di formazioni radiopache sulla proiezione delle vie  urinarie ,le dImensioni e la forma .   In genere le sedi più frequenti della calcolosi sono a livello dei restringimenti fisiologici della via escretrice, dove più facilmente i calcoli si arrestano aumentando di dimensioni e provocando dilatazione a monte. Tali sedi sono i gruppi caliceali inferiori (soprattutto se con colletti ristretti), la giunzione pielo-ureterale, l’incrocio dell’uretere con i vasi iliaci e la giunzione uretero-vescicale. La diagnosi differenziale deve escludere quelle formazioni radiopache che non si inseriscono entro il profilo renale o lungo il possibile decorso della via escretrice, quali calcificazioni ghiandolari a livello mesenterico, calcoli biliari, calcificazioni pancreatiche, vascolari e pelviche (fleboliti).

Analisi chimico fisica del calcolo

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Il discorso si complica invece nei casi dove i calcoli si ripresentano spesso , in posti diversi , in maniera multifocale ed  in soggetti giovani.
In questi casi è sempre indicato lo studio metabolico completo e l’analisi chimico-fisica del calcolo, ove possibile, allo scopo di individuare eventuali fattori di rischio della calcolosi ed attuare una terapia preventiva e/o litica quando indicata.

Analisi fisico-chimica del calcolo (se possibile)
Esami di laboratorio (Studio metabolico)
Creatinina ,Clearance della creatinina
Urea, Clearance della urea
Calcemia totale , Calciuria nelle 24 ore, Paratormonemia
Ossaluria nelle 24 ore
Fosforemia , Fosfaturia nelle 24 ore,
Uricemia, Uricuria nelle 24 ore,
Citraturia nelle 24 ore
Magnesiemia ,  Cloremia  ,Equilibrio acido-base , Idrossiprolina, Acido ossalico, Acido citrico ,  Adenosin-monofosfato ciclico
Fosfatasi alcalina

Diagnostica strumentale di II livello

Tac (Tomografia assiale computerizzata)
Attualmente in tutti i Centri, in caso di colica renale o di sintomatologia addominale acuta, viene effettuato in prima istanza una TC spirale diretta a basso dosaggio e senza mezzo di contrasto che permette di visualizzare l’eventuale presenza di un calcolo e/o della dilatazione pielo-ureterale e permette soprattutto di effettuare una diagnosi differenziale sull’eventuale genesi del dolore da patologia extraurinaria.

Risonanza magnetica nucleare
L’utilizzo della RM presenta i principali vantaggi nell’assenza di radiazioni  ionizzanti (riduce il numero dei pazienti da sottoporre a studio TC e di conseguenza il carico di radiazioni) e trova indicazione in pazienti selezionati (maggior rischio di esposizione ai raggi X, pazienti in gravidanza, in età pediatrica, con allergia documentata ai mezzi di contrasto iodati, ecc.). E’ possibile completare l’indagine con l’Angio-RM di maggiore qualità diagnostica e con possibilità di studio renale perfusionale. Rimane la limitazione dell’uso dei mezzi di contrasto per i pazienti con riduzione della funzione renale.

Scintigrafia renale
Lo studio funzionale con isotopi fornisce la migliore stima del grado di ostruzione potendo offrire informazioni sulla funzionalità renale, totale e differenziale, morfologia renale, misurazione della frazione di perfusione e di escrezione, e funzione tubulare.
La scintigrafia è utile nella corretta valutazione della funzionalità renale. Le misurazioni quantitative in segmenti diversi del rene malato oppure in un rene con calcoli in confronto al rene controlaterale apparentemente normale, possono suggerire quale intervento sia più appropriato per la rimozione dell’ostacolo. Qualora i calcoli siano di dimensioni comprese tra 4-7 mm, l’uso della scintigrafia renale dinamica permette una sicura gestione conservativa, in quanto in grado di monitorare la funzionalità renale.
Nei pazienti con dimostrata ostruzione alla TC, può essere utile l’integrazione con scintigrafia dinamica in grado di fornire elementi di valutazione del grado della stessa e di facilitare la selezione dei pazienti da monitorare o da trattare. La metodica, inoltre, si dimostra utile nel monitorare il recupero della funzionalità renale in un rene ostruito, dopo la rimozione dell’ostacolo litiasico.

Pielografia ascendente (retrograda) e discendente (anterograda)
pielografia retrograda:oggi utilizzata nel corso di manovre diagnostico/teraeutiche strumentali come la ureterorenoscopia o nel caso di rene funzionalmente escluso.
pielografia anterograda : nel caso si debba posizionare una nefrostomia per lo studio del decorso dell'uretere.

Urografia
(Il suo utilizzo è notevolmente diminuito dato l'avvento della TAC)
Con tale esame si apprezzano le dimensioni, la forma e la sede del calcolo anche se radiotrasparente, ma soprattutto si è in grado di definire l’aspetto morfologico e funzionale del rene e della via escretrice. Ciò consente di poter valutare se è possibile l’eliminazione spontanea del calcolo e/o stabilire il più idoneo approccio terapeutico in caso di accesso endoscopico, percutaneo o chirurgico.
L’urografia è altresì utile per diagnosticare eventuali altre patologie o malformazioni che possono essere alla base della calcolosi stessa e così pure per evidenziare i danni da essa provocati a carico del parenchima renale e della via escretice




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