Compendio on line sulla calcolosi urinaria
La calcolosi urinaria
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Depliant calcolosi


La calcolosi urinaria
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I calcoli : cosa sono ?
I calcoli sono piccole masse costituite da cristalli di sali di calcio, magnesio o ammonio o da acido urico; essi si generano per una mancata eliminazione di sostanze minerali che avviene per mezzo delle urine. Si formano nei reni, ma possono anche spostarsi nelle vie urinarie o nella vescica. In un 40% dei casi sono bilaterali.
L'analisi chimico- fisica del calcolo consente di riconoscerne vari tipi :
di calcio
(incindenza del 70-80% - ossalato di calcio 60%, ossalato di calcio + fosfato di calcio 30%, fosfato di calcio 10%)
di acido urico
(incidenza del 5-15%)
misti
(incidenza del 5-10%; ossalato di calcio + acido urico + fosfato di calcio)
di cistina
(incidenza del 1-2%)
di xantine
, ipoxantine, colesterolo (incidenza inferiore all'1%)
Interessano circa il 5% della popolazione  con ogni anno 1.200.000 casi: causano  l'1% delle cause di ricovero nei reparti di urologia colpendo la popolazione maschile con una percentuale doppia della femminile.
L'età più a rischio è quella fra i 30 e i 50 anni. È una patologia che tende a recidivare (un 45% di probabilità di recidiva in sei anni) per cui è fondamentale, dopo la prima colica, la prevenzione
di nuovi eventi.

Fattori facilitanti la formazione dei calcoli

Sembra che il calcolo possa formarsi,  sia per una situazione stabile a lungo nel tempo,  sia per improvvise variazioni del regime alimentare o dello stile di vita.
Fra i fattori più citati:
la predisposizione familiare.
squilibri nella composizione chimica dell’urina. Uno scarso apporto di liquidi nella dieta, anche se negli anziani (che in genere tendono a non bere molto) l'insorgenza si riduce.
L'abitudine a sudare molto in quanto l'espulsione di molti liquidi tramite il sudore non consente una diluizione del filtrato renale.
Dieta inadatta ; nei paesi industrializzati si ha prevalenza di calcoli di ossalato di calcio, dovuti solo in parte al consumo di determinati alimenti (frutta secca, barbabietole, spinaci, rabarbaro, cioccolato ecc.) perché solo una piccola parte dell'ossalato urinario deriva direttamente dall'alimentazione. Assunzione di farmaci.
Frequenti infezioni all'apparato urinario.
Disturbi delle ghiandole endocrine o malattie predisponenti (iperparatiroidismo, postumi di fratture ossee ecc.).
scarso drenaggio in una o più parti delle vie urinarie;
eccessivo soprappeso
Sintomi

Quando le dimensioni dei calcoli sono tali da bloccare le vie renali o l'uretere si hanno le coliche renali, episodi di forte dolore al fianco che si possono estendere anche all'addome, a volte accompagnati da altri sintomi secondari come la difficoltà a urinare, febbre nausea  e vomito.
Diagnosi
La si fa con i seguenti esami :
Esame delle urine: la  presenza di sangue delle urine (ematuria, non sempre visibile a occhio nudo)  o di cristalli (studio del sedimento)  
Ecografia, in grado di identificare possibili dilatazioni del rene e delle vie urinarie o la presenza stessa dei calcoli nelle cavità renali.
Radiografia, che non è efficace nel caso di calcoli di acido urico o cistina (trasparenti ai raggi X) o della vicinanza dei calcoli con l'apparato scheletrico.
L'urografia , esame più sofisticato che impiega un mezzo di contrasto per localizzare con precisione la posizione e la natura del calcolo.
TAC spirale (senza mezzo di contrasto), sicuramente l'esame più risolutivo, necessario quando le precedenti tecniche diagnostiche danno adito a dubbi , anche se oggi è diventato un esame di prima istanza.

RMN

Scintigrafia renale

La terapia medica  della colica renale
Per il ridurre il forte dolore si somministrano per via endovenosa antidolorifici, antispastici, antibiotici ed antinfiammatori, aspettando l'espulsione spontanea del calcolo che dall'uretere deve spostarsi in vescica.
Poiché l'uretra ha dimensioni maggiori dell'uretere, di solito il problema di un blocco del calcolo nell'uretra dopo la sua espulsione dall'uretere non si manifesta.
In genere, nel caso di calcoli ureterali di piccole dimensioni (fino a 5-7 mm) l'espulsione spontanea può avvenire fra i 2 e i 15 gg.
Come terapia d'idratazione si usa spesso il colpo d'acqua, equivalente delle fleboclisi
: si beve un litro d'acqua in 15 minuti in modo che la spinta faciliti l'espulsione del calcolo.
A  seconda della intensitò della colica che stabilirà i dosaggi dei farmaci , un trattamento tipo prevede tale schema:
La terapia da adottare in caso di colica renale accompagnata da nausea e vomito e questa:

1. Toradol o Lixidol 30 mg  . Somministrare intramuscolo 1 fiala ogni 12 ore non superando le tre fiale. Nei casi dolore più inveterato e resistente Morfina 1 fl ev/im o Talwin 1 fl im

2. Apporto idrico abbondante (integrare con almeno due litri di acqua al giorno)

3. Assumere citrato di potassio e di magnesio associato al phyllantus per facilitare la espulsione del calcolo o del suo scioglimento . Pertanto:

1 bustina ogni 12 ore per 10 giorni (Il sito consiglia Bromelit o  Litores )
1 bustina ogni 12 ore per trenta giorni

4. Assumere alfa litico (Omnic, Xatral r , benur 4  mg ) , se siamo in presenza di calcolo
uretrale (IN caso di integratore coadiuvante la espulsione il sito consiglia Picnogen o Litores)

5. Antispastici  (Spasmex, buscopan) anche se non hanno rilievo nel trattamento della colica


Il trattamento chirurgico della calcolosi
Il trattamento della calcolosi
- Le terapie sono essenzialmente quattro:
l'asportazione per via endoscopica
, detta

la Ureterolitolapassi
la litotrissia extracorporea,

la litotrissia renale percutanea
la chirurgia a "cielo aperto".


La
prima consiste nell'introdurre lungo i canali naturali piccolissime sonde ottiche (endoscopi) che identificano la posizione del calcolo, che viene quindi frantumato con un raggio laser o con ultrasuoni. I frammenti dei calcoli possono essere quindi eliminati assieme alle urine oppure estratti seguendo lo stesso percorso di introduzione dell'endoscopio. L'intervento viene praticato in anestesia e nella maggior parte dei casi dura poco più di un'ora.

La litotrissia extracorporea (ESWL) consiste invece nel bombardare con onde d'urto generate da un litotritore,
dall'esterno del corpo, la zona occupata dal calcolo che, in seguito all'interazione con le onde meccaniche, viene frantumato.
Il secondo metodo terapeutico, benché meno invasivo, ha lo svantaggio di prevedere come unica possibilità di eliminazione dei frammenti del calcolo quella naturale
, tramite le urine, che non sempre risulta di facile attuazione. Per questa ragione la litotrissia extracorporea si utilizza nel caso di calcoli di piccole dimensioni (inferiori a due centimetri).

La litrotrissia renale percutanea
è sicuramente la soluzione più pesante, indicata in caso di non percorribilità delle prime due strade. Viene praticata in anestesia generale; tramite un piccolo foro nel fianco si arriva al calcolo che viene prelevato o frantumato.

La chirurgia "a cielo aperto"
comporta l'apertura dell'addome e oggi è riservata (non oltre il 5% dei casi) solo a calcoli di grosse dimensioni non frantumabili o a quelli a stampo, cioè che occupano tutta la pelvi e i bacinetti del rene: possibilità di effettuare l’intervento per via laparoscopica.


La prevenzione primaria
I calcoli renali si formano per uno squilibrio tra sostanze che tendono a precipitare (calcio, fosforo, ossalato, acido urico, cistina, xantine) e sostanze in grado di mantenerle in sospensione (citrato, magnesio).
Il rimedio più importante, consigliato per prevenire episodi di calcolosi renale, è soprattutto quello di bere liquidi in abbondante quantità, preferibilmente acque oligominerali, cioè contenenti una bassa percentuale di sali minerali, in modo tale da favorire l'attività dei reni per formare urine ed eliminare quella quantità di sali che, aggregandosi potrebbe formare calcoli. Anche una buona dieta, povera di sali, ricca di potassio e povera di zuccheri, aiuta sicuramente nella prevenzione della malattia. L'assunzione quotidiana di citrato di potassio e di magnesio (Bromelit o Litores sotto consiglio medico ) , aiuta in questa opera di profilassi


Indicazioni dietetiche

Il solo consiglio di ridurre l'apporto di calcio con la dieta è scorretto perché promuove l'insorgenza di osteoporosi e facilita l'assorbimento intestinale dell'ossalato che entrato  in circolo, viene filtrato dal rene e precipita nelle urine (il calcio svolge l'importante azione di legare l'ossalato e di formare il complesso calcio-ossalato che non viene assorbito ed è eliminato con le feci).
Qui di seguito le indicazioni dietetiche più efficaci per chi, pur avendo eliminato dalla propria alimentazione carne, salumi e pesce, ma anche uova, latte e formaggi (i cibi di origine animale sono i maggiori responsabili della formazione di calcoli urinari) è affetto da questa patologia o vuole semplicemente ridurne il rischio di insorgenza.
Aumentare l'apporto di liquidi per diluire le urine e ridurre la probabilità di precipitazione dei sali. Consumare 2-3 litri/die di acqua iposodica (Na < 20 mg/litro).

Ridurre drasticamente l'apporto di sale poiché predispone alla formazione di nuovi calcoli. Usarne poco in cottura (meglio quello marino integrale) e sostituirlo con limone, aceto, aglio, cipolla, erbe aromatiche (basilico, salvia, menta, rosmarino, timo...) e spezie (cannella, zenzero, peperoncino, zafferano, curry...) per condire.

L'obesità è un fattore di rischio per nefrolitiasi, quindi la perdita di peso, in caso di sovrappeso/obesità, dovrebbe essere consigliata.

Per i calcoli di calcio:
per i vegetariani: sconsigliati latte e formaggi (per la co-presenza di calcio, sale e proteine animali), per i vegani via libera a tutte le bevande vegetali (latte di riso, soia, avena, mandorla) ed al tofu;
consigliati i cibi ricchi in acido fitico che lega in calcio e ne modula l'assorbimento intestinale (cereali integrali)

Per i calcoli di ossalato:
Diminuire l'introduzione alimentare di ossalato, abbondante in:
frutta: uva, fichi, ribes, prugne, lamponi
verdura: barbabietole, biete, cardi, indivia, spinaci, pomodori
bevande: cioccolata, caffè, tè
altro: cacao, cioccolato, acetosella, prezzemolo

Per i calcoli di acido urico:
Sconsigliati i cibi ad alto contenuto di purine il cui metabolismo determina la formazione di acido urico. I più ricchi sono frattaglie, carne e pesce; tra i vegetali (nettamente inferiori a quelli animali per contenuto di purine) sono da limitare: lievito di birra, funghi secchi, fagioli verdi tipo Mung, fagioli di soia, semi di papavero, semi di girasole.
Per i calcoli di cistina:
limitare i cibi ricchi in metionina (precursore della cistina): per i vegetariani attenzione a uova, latte e frutta secca, per i vegani ridurre solo il consumo di frutta secca.
Aumentare l'apporto di magnesio (incrementa la solubilità urinaria dei sali e ne inibisce la precipitazione)

Utilizzare regolarmente mirtilli ed agrumi (anche in succo o come spremuta, sempre senza zucchero aggiunto). I mirtilli riducono il calcio in forma ionica e gli agrumi apportano acido citrico che diminuisce la saturazione urinaria dei soluti. L'integrazione con citrato (di potassio o di sodio) si è dimostrata molto efficace nel prevenire l'insorgenza di recidive nei soggetti predisposti

Il trattamento medico della calcolosi
La prevenzione secondaria
Calcoli di ossalato di calcio
Se vi è ipercalciuria (escrezione urinaria di calcio > 250 mg/24 ore), una volta escluso un iperparatiroidismo primario, il trattamento preventivo può giovarsi di diuretici tiazidici e di potassio citrato e sodio citrato che aumentano il pH urinario e possono essere utili nel ridurre il rischio di recidive.Se vi è iperossaluria (escrezione urinaria > 45 mg/24 ore) può essere utile aumentare l'introito alimentare di calcio (nell'intestino il calcio lega l'ossalato e ne riduce l'assorbimento) e ridurre i cibi contenenti ossalato (spinaci, cioccolato, the, fragole, soia, nocciole, cavoli, pomodori, piselli, rabarbaro, asparagi, aranciata, limonata, coca-cola, pompelmo),Se vi è iperuricosuria (escrezione urinaria > 800 mg/24 ore) si consiglia potassio citrato e allopurinolo.Se c'è ipocitraturia (escrezione urinaria < 450 mg/24 ore) si può usare il potassio citrato.In alcuni casi non si evidenzia alcuna anomalia associata: la sola prevenzione possibile è l'aumento del pH delle urine con potassio citrato o con sodio citrato.

Calcoli di fosfato di calcio
Di solito sono dovuti ad una acidosi tubulare renale che comporta ipercalciuria e ipocitraturia. La cura consiste soprattutto nell'evitare un' eccessiva alcalinizzazione delle urine e, se vi è importante ipercalciuria, nell'uso di un tiazidico.
Calcoli di acido uricoLa precipitazione dell'acido urico si verifica per pH urinari < 5,5. In genere nelle urine si ritrova iperuricosuria mentre più rara è la normouricosuria. Il trattamento preventivo si basa sull'uso di potassio citrato in modo da riportare il pH urinario a valori > 5,5 e, se vi è iperuricemia o gotta, si associa allopurinolo.
Calcoli di cistina

Vi è una patologia autosomica recessiva omozigote che porta ad un ridotto riassorbimento renale di cistina. Una escrezione urinaria > 250 mg/24 ore permette la diagnosi. La terapia si basa sull' idratazione e sull' alcalinizzazione delle urine con potassio citrato. In caso di recidive nonostante queste misure si usano i leganti la cistina (penicillamina, tiopronina) che però sono gravati da notevoli effetti avversi (gastrointestinali, cutanei, reumatologici, ecc.).Cochrane Database Syst Rev 2006. http://www.cochrane.org/reviews/en/ab004292.html. 2.N Engl J Med 2002;346:77-84.3.Am Fam Phys. 2006 Jul 1; 74:86-94.


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