Ovviamente si può prescrivere una dieta solo se si conoscono i fattori di rischio metabolico sottostanti (verosimile causa principale di tal patologia). L’iperossaluria ad esempio è uno di tali fattori di rischio ma, per accertarsene si deve provvedere al suo dosaggio nelle urine delle 24 alla dieta usuale del paziente.
Il 70% dei calcoli urinari sono costituiti da ossalato di calcio
Un esempio comune è quello di un paziente che forma calcoli di ossalato di calcio, per eccessiva eliminazione urinaria di ossalato al quale viene prescritta una dieta ipocalcica. Tal dieta applicata a questo paziente non può che produrre un peggioramento della malattia perché può aumentare -paradossalmente- l’eliminazione urinaria dello stesso ossalato portando ad un aumento del cosiddetto “stone rate” ( frequenza con cui si producono nuovi calcoli oppure aumentano in numero e/o dimensioni quelli già presenti).
La dieta ipocalcica, spesso prescritta genericamente e superficialmente per una calcolosi renale non adeguatamente studiata è stata una delle cause favorenti la stessa patologia per la quale il paziente aveva richiesto un rimedio dietetico.